OLBIA
E dintorni
Visitare Olbia e la Costa Smeralda
Indizi linguistici e letterari avvalorano la tesi di chi sostiene la fondazione greca di Olbia, ma aldilà delle discussioni, la radice greca del nome (ólbios, «felice, fortunato, prospero») ben si adatta alla posizione della città, che sorge nel cuore dell’ampia baia che va da Capo Figari a Capo Ceraso.
Porto naturale riparato dal vento, adatto alla navigazione e ad attività quali la pesca e l’estrazione del sale, Olbia riveste storicamente il ruolo strategico di porta d’ingresso al territorio e dinamico centro produttivo. In linea con tale vocazione, Olbia è ancora oggi la porta d’accesso alla Sardegna Nord-Orientale, grazie all’Aeroporto Internazionale, il Porto cittadino ed il vicino scalo di Golfo Aranci, che inseriscono la città nei principali circuiti crocieristici internazionali.
Il Golfo di Olbia è una splendida insenatura naturale che include Golfo Aranci e ospita spiagge bianche e piccoli isolotti che si specchiano su un mare turchese.
Spettacolari strade panoramiche conducono in pochi minuti alle principali attrazioni turistiche della zona: le splendide spiagge ed i rinomati centri della vicina Costa Smeralda, alcuni dei quali sono inclusi nel territorio stesso di Olbia, come Porto Rotondo e Portisco.
Guidando verso sud si incontrano le splendide località balneari dell’Area Marina Protetta Tavolara – Punta Coda Cavallo, tratto di costa spettacolare dinnanzi a cui si staglia l’imponente mole dell’Isola di Tavolara e le più discrete isole minori. Assolutamente da non perdere anche le lunghe spiagge bianche di San Teodoro e Budoni. Le attività legate al turismo e ai traffici portuali fanno di Olbia una città in forte crescita socio-economica e culturale, attorno a cui ruota l’intero sistema produttivo della Sardegna Nord-Orientale. Olbia oggi è una città vivace e dinamica, che accoglie i suoi visitatori con infrastrutture e servizi di qualità e con un’innata apertura, tratto che contraddistingue un’ospitalità unica nel panorama regionale.
COSTA
SMERALDA
Cosa fare e cosa vedere a Olbia e in Costa Smeralda
La Costa Smeralda è l’emblema del turismo di qualità, ma è l’intera Sardegna Nord-Orientale a poter vantare i tesori che hanno dato notorietà internazionale a questo tratto di costa: la spettacolare cornice naturalistica, il mare cristallino, le bianche spiagge, la qualità dei servizi, i locali e gli eventi. Porta d’accesso alla Sardegna Settentrionale, Olbia è il punto di partenza ideale per trascorrere delle vacanze in Costa Smeralda e dintorni. La sua posizione strategica consente infatti di raggiungere facilmente le principali attrazioni e le spiagge più belle del Nord Sardegna: Porto Rotondo, Porto Cervo, Golfo Aranci, La Maddalena, San Teodoro, Porto San Paolo, Budoni, Orosei, Baja Sardinia, Santa Teresa, Alghero…
Il Mercure Olbia, collocato nel centro città, vi consentirà di coniugare mare e relax, vita notturna e divertimento. A pochi chilometri dall’hotel, il litorale che collega la città alla vicina Golfo Aranci ospita diverse spiagge note per la loro bellezza: Pittulongu, Pellicano, Spiaggia Bianca, Nodu Pianu, Cala Banana, Cala Sassari, Lo Squalo, Sos Aranzos. Proseguendo in direzione Porto Rotondo, troviamo altre perle tra cui Cala Sabina, Spiaggia Ira e Marinella.
Guidando verso Sud, incontriamo le incantevoli Capo Ceraso e Porto Istana e lo spettacolare tratto di costa dell’Area Marina Protetta Tavolara – Punta Coda Cavallo, fino ad arrivare alle bellissime spiagge di San Teodoro, tra cui merita una citazione La Cinta, ricca di bar, locali e attività per tutti. Al relax in spiaggia segue il divertimento serale, che inizia necessariamente con il rituale aperitivo al tramonto: potrete scegliere tra il Blu Beach e l’Hollywood International Beach (ex FIAT Playa) di Marinella, o fare qualche chilometro in più, per raggiungere il celebre Phi Beach di Baja Sardinia, luogo di culto per gli amanti degli aperitivi post spiaggia.
Le serate smeraldine proseguono a ritmo di musica in una delle note discoteche della zona: il Tabata (ex Sopravento), il Sottovento, il Billionaire e il Peyote nella zona di Porto Cervo, il Country Club, l’MClub e l’Heaven a Porto Rotondo, il Vita Smeralda by Jerry Calà a Poltu Quatu, il Ritual a Baja Sardinia. A Olbia troviamo la discoteca Villa Pascià, aperta tutto l’anno, e il Pascià, aperto generalmente solo d’inverno. A 25 km di distanza, anche San Teodoro rientra tra le tappe imperdibili della movida notturna, grazie al Bal Harbour e alle discoteche storiche Ambra Night e Luna Glam Club.
ITINERARIO
CULTURALE
COSTA SMERALDA
Itinerario Culturale della Costa Smeralda – La Sardegna oltre il mare
Si visita la Costa Smeralda per il mare, ma inevitabilmente si finisce per sorprendersi non solo per lo smeraldo delle sue acque. La Gallura infatti è uno scrigno granitico che custodisce tesori di grande interesse storico e archeologico, ed è lo stesso territorio di Olbia a racchiudere affascinanti e antichi segreti.
Suggeriamo ai nostri ospiti un itinerario culturale della Costa Smeralda, alla scoperta dei dintorni di Olbia.
Pozzo sacro di Sa Testa e tomba dei giganti di Su Monte ‘e S’Ape
Il pozzo sacro di Sa Testa e la tomba di giganti di Su Monte ‘e S’Ape, insieme al nuraghe di Riu Molinu o Cabu Abbas, sono i monumenti di età nuragica più significativi del territorio di Olbia. Il pozzo sacro di Sa Testa è uno fra i più noti nella letteratura archeologica e tra i siti meglio conservati. Sorge alla periferia della città, in un leggero avvallamento del terreno, a breve distanza dal mare. Scoperto casualmente negli anni trenta del secolo scorso da alcuni pastori che eseguivano delle esplorazioni per la ricerca dell’acqua, fu poi restaurato integralmente nel 1969. La particolarità più rilevante del pozzo di Sa Testa è data dal fatto che il corpo principale è preceduto da un grande cortile circolare, forse destinato ad un uso cerimoniale. Con i suoi 28,30 metri di lunghezza, la Tomba di Su Monte ‘e S’Ape è una delle più grandi dell’Isola e, grazie alla presenza di una stele centinata, è considerata una delle tipologie più antiche di tombe dei giganti.
Castello di Sa Paulazza
Il Castello di Sa Paulazza è una costruzione di epoca bizantina, chiamato anche di Mont’a Telti, per la sua posizione su un colle, al terzo miglio nella strada che anticamente collegava Olbia e Cagliari. Dell’ampio complesso fortificato si sono ben conservate le spesse cortine murarie, in cui si riconoscono le merlature di coronamento, che si raccordano alle rocce affioranti: si individuano torri angolari e postazioni di guardia, disposte secondo le norme militari di età bizantina.
Basilica di San Simplicio
Inserita nel contesto urbano di Olbia, la Basilica di San Simplicio venne costruita in due momenti diversi del XII secolo. La chiesa, costruita quasi interamente in granito, ha una struttura a tre navate, chiuse a nord-ovest da un’abside: la navata centrale presenta una copertura a capriate lignee, mentre quelle laterali sorreggono le volte a botte realizzate in blocchi di granito. L’analisi della struttura e alcuni dei paramenti murari esterni consentono di attribuire la messa in opera dell’edificio a maestranze di formazione toscana. Nella zona absidale sono conservati due affreschi romanici della seconda metà del XII secolo, che rappresentano San Vittore e San Simplicio, patrono di Olbia a cui è dedicata la chiesa e una festa religiosa che si tiene ogni anno nel mese di maggio. La ricorrenza religiosa coinvolge migliaia di persona che affollano le vie del centro storico di Olbia per ricordare il martirio di San Simplicio, avvenuto presumibilmente nel 304 d.C., durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano.
Museo Archeologico
Il Museo illustra l’intera vicenda storica della città antica e del territorio di Olbia, dalla preistoria al XIX secolo, con particolare riferimento alle fasi fenicia, greca, punica e romana dell’area urbana e portuale, le più ricche di documentazione storica e archeologica.
Elemento di particolare interesse sono i relitti romani e medievali rinvenuti nello scavo del porto antico, corrispondente al lungomare dell’attuale centro storico. Olbia è l’unica città della Sardegna ad essere stata abitata da Greci, tra il 630 e il 520 a. C. circa, e il nome da essi datole, Olbía, cioè “felice” in rapporto alle straordinarie opportunità che il sito offre all’insediamento umano, è stato adottato quale nome e logo, in caratteri greci maiuscoli, del Museo. L’ingresso al museo è gratuito, l’apertura è stagionale.